Code And Run

Category: Blog

  • Storage USB e mount point

    Problema: come tutti ormai vivo con quantità abnormi di dati memorizzate su dispositivi usb esterni. Come fare per avere questi dati sempre a disposizione sullo stesso “mount point” in linux?

    Soluzione: ci sono 2 possibilità; la prima é quella di editare i files di regole di udev (ormai tutte le distribuzioni lo utilizzano) in modo da identificare il dispositivo hardware e assegnargli cosi' un nome unico all’interno dello pseudo filesystem “dev”. Una volta ottenuto questo non resta che inserire in fstab la riga corretta per il montaggio del filesystem. Non é nulla di particolarmente complicato ma, come dicevo, c’é un’altra soluzione che é ancora piu' semplice. Quasi tutte le distribuzioni moderne hanno abilitata la funzione di automount dei dispositivi usb; bene, il punto di mount utilizzato in maniera predefinita é la “label” del filesystem che deve essere montato (se presente). Quindi l’unica cosa da fare se volete avere un mount point fisso per il vostro filesystem non é altro che impostare una label a vostro piacimento per tutti i dispositivi usb, quando li collegherete ve li troverete montati automaticamente in /media/<label>. Una guida su come impostare la label per i tutti i filesystem linux la trovate qui. Inoltre, se avete necessità di impostare delle opzioni di mount avanzate, potete utilizzare in ogni caso il file fstab prendendo come device /dev/disk/by-label/<label> e forzare il punto di mount o le opzioni come meglio credete.

  • Invidia

    Ho letto qualche giorno fa del nuovo video di Matt Harding (quello di “Where the hell is Matt") e ne ho approfittato per rivedere il primo video. Eccolo..

    YouTube video ID required

    YouTube video ID required

    Leggendo il suo sito si scopre che, a differenza di quanto pensavo, Matt non viaggia per lavoro, anzi, non ha quasi un lavoro. E' solo abile a viaggiare spendendo il meno possibile e arrangiandosi alla bene e megio. E' strano come il primo pensiero che mi è venuto in mente vedendo il video sia stato: “Ma che lavoro può fare uno casì..?”.

    Ho sentito proprio oggi, in una replica di “Friends”, una frase che si addice perfettamente al caso: “…io non so vivere senza sapere quando e dove prenderò il prossimo stipendio…”. Probabilmente é proprio questa la paura che limita la maggior parte di noi (me in primis) ad essere inchiodata ad un posto, ad una casa, ad un lavoro. Si puo' dire che sbaglia e che ha ragione? Mah, probabilmente si potrebbero trovare eguali pregi, difetti e giustificazioni per entrambe le situazioni; so solo che quando lo vedo in tutti quei posti fantastici, senza vincoli, senza progetti mi fa una grande invidia..

  • La mia nuova tazza…

    !

    Ok, la foto non le rende giustizia ma é bella vero?? 🙂

  • Back from the Bucks

    Sembra quasi che sappia l’inglese 😉 !

    Sono appena tornato dall’Inghilterra dove ho accompagnato, e purtroppo lasciato, la mia bella che si tratterà ben sei mesi per lavoro/ricerca.

    Lo scopo primario di questa  prima visita nel Buckinghamshire non era quello di fare una vacanza e infatti non abbiamo avuto tempo per girare, se non in lungo e in largo per High Wycombe in cerca di casa. Missione, fortunatamente, compiuta… sembra con un buon risultato 😛 .

    Ora l’obiettivo é trovare un modo di raggiungere quei luoghi nel minor tempo e con la minor spesa possibile… ci sono un sacco di offerte, é vero, ma sincronizzare lavoro, aerei, bus, treni, non é per nulla un impresa facile! (se qualcuno ha esperienza o consigli… 😳 )

    Spriamo bene e nel frattempo Skype ci sarà amico!

  • Il trenino delle Centovalli

    Questo weekend gita oltre confine per i nostri eroi 🙂 .Partenza verso le 9 da Sesto Calende; direzione: Domodossola. Li' il punto d’incontro con tutti i partecipanti, come al solito provenienti dai capi del mondo conosciuto 😉 .

    Ed eccoli pronti a partire: Alex, Laura, Alessio, Graziano, Ale e Anna.

    Il piano, ambizioso, prevede la salita col trenino panoramico “Vigezzina-Centovalli” fino alla stazione di Camedo (per la precisione svizzera meglio dire Càmedo). Da lì discesa in mountan bike fino a Ponte Brolla (o Grolla, come dice il gra 🙂 ) dove riprendere il treno per Locarno; a questo punto non resta che l’ultimo tratto: Aliscafo per Stresa dove le fide FS li avrebbero riportati alle proprie dimore… sani e salvi.

    Ma andiamo con calme: avevamo lasciato i nostri eroi a Domodossola dove, dopo essersi riuniti, ed aver conquistato l’agognato biglietto (brutte storie di prenotazioni fallite…) si imbarcano sul modernissimo trenino panoramico delle 11.42.

    Mentre il treno si inerpica sulle montagne, tra un tornante e l’altro (dove d’inverno viene utilizzata per alcuni tratti anche una cremagliera per consentire la salita) i nostri amici trovano il tempo di scattare qualche foto…

    Un po' abbattuti gli impavidi viaggiatori bivaccano nel parchetto della stazione aspettando che apra il noleggio delle biciclette ma soprattutto aspettando buone notizie dalle nuvole nere all’orizzonte. Nel frattempo c’é sempre spazio per la fregatura della giornata (fortunatamente piccola): un caffé da 1.5 euri nell’unico bar dell’intera vallata probabilmente…Giunti alla prima tappa, Camedo, la situazione non é delle migliori: il tempo (come già pre-gufato da Alessio) non da segni rassicuranti e, anczi, inizia anche a cadere qualche goccia; la stazione é deserta, probabilmente sono gli unici ad avere avuto questa bell’idea. Che fare??

    Ed ecco che finalmente il noleggiatore di velocipedi arriva. Gli sofrtunati viaggiatori chiedono ragguagli sul tempo e lui li rassicura dicendo che non sono previsti temporali per la giornata ma conclude con una frase a dir poco infelice :“Deh, anche l’anno scorso ho consigliato ad un gruppo di scendere nonostante il tempo non fosse dei migliori… mi hanno poi chiamato da Valle dicendomi che avevano preso una gran lavata…"; e in quel momento inizia a pivere….

    Rincuorati dalle sagge parole e con un po' di sana incoscienza i biker partono a cavallo dei mezzi (in perfette condizioni) durante la prima spiovuta. La discesa molto divertente, la strada abbastanza larga, i panorami sempre bellissimi e il tempo che sembra tenereconvincono i nostri discesisti di aver fatto la scelta giusta. I più veloci ( non si fanno nomi .. 🆒 ) hanno tempo anche per soffermarsi a fotografare gli scorci e gli altri membri del gruppone…

    I nostri stupefatti gitanti riprendono dunque il treninio (in quresto tratto quasi una metropolitana) diretto a Locarno dove, con un certo anticipo, riescono a prenotarsi per la corsa in Aliscafo (la gentilissima signora del chiosco dice che sono gli ultimi 6 posti disponibili… ma sull’aliscafo in realtà ci sono un sacco di posti liberi). Una breve passeggiata sul lungo lago (giusto il tempo per ammirare un altro nome di quelli che si possono trovare solo altralpe: il gelato “pirulo”!! 😯 ) a via, a cavalcare le onde verso Stresa dove li attende la chiusura del cerchio: il treno verso casa!Arrivati in fondo alla discesa i nostri amici depositano le bici nell’apposito vagone merci; queste cose possono davvero succedere solo in svizzera, nessuno controlla chi lascia o chi prende, tutto é affidato unicamente alla correttezza degli utilizzatori: davvero complimenti, un esempioi di civiltà..

    Proprio bello questo giro, una commistione di generi: treno, bici, aliscafo, lago, montagna, città… i nostri protagonisti sono stanchi ma soddisfatti e felici si dirigono verso il tramonto… su un treno delle FS..

  • Arcobaleno

    Un paio di settimane fa (apprezzate come sempre la solerzia nello scrivere..) abbiamo concluso il nostro giro del Lago Maggiore. Dopo la prima parte fatta il mese scorso abbiamo proseguito con la seconda tappa: partenza da Intra e prima parte del percorso lungo la parte alta del lago, sponda piemontese.

    Abbiamo raggiunto Cannero e quindi Cannobio dove ci siamo fermati per una tappa, purtroppo l’unica, del nostro viaggio; durante la passeggiata per il paese, mentre mangiavamo un meritato gelato, siamo rimasti colpiti da quanto poco siano valorizzati alcuni luoghi di questi territori che, a nostro avviso, potrebbero avere un grosso fascino turistico. Un esempio sono i castelli di Cannero: nonostante la bellezza del posto non si trova nemmeno un piccolo posteggio dove potersi fermare per ammirare il paesaggio o fare una foto.. mah.

    Proseguendo abbiamo sconfinato in svizzera e siamo giunti fino a Brissago, Ascona e, infine, Locarno dove é iniziato il viaggio di ritorno verso casa sulla sponda lombarda.

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    Arrivati a Luino abbiamo trovato uno stupendo arcobaleno a salutare il nostro ritorno :-).

    Un altro bel pomeriggio per la serie: “la riscoperta delle bellezze del lago Maggiore” 😀

  • Migrazione ADSL

    Ebbene si', dopo mille peripezie il mio rapporto conflittuale con Tele2 è finalmente chiuso. Ora non resta che aspettare il momento in cui mamma Telecom si deciderà a ridarmi la mia amata portante…. dicono metà settmana prossima, speriamo!

    Per il momento: viva il semiterno 56K!! 😉

  • E la Mery si sposaaaa….

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    🙂 Un po' in ritardo, come sempre, ecco le immagini del matrimonio della nostra Mery!

    Tutti presenti, tranne gli impossibilitati per cause di forza maggiore (leggi “ballerine brasiliane” 🙂 ), tutti eleganti e tutti pronti a ricoprire gli sposi di riso… non avranno davvero pensato che ci saremmo accontentati di quei coni microscopici con dentro 3 chicchi!! Per fortuna hanno rimediato all’incresciosa situazione Teo e Fabio: 3 Kg di riso (di cui 1 versato direttamente nel coppino della sposa) sono stati un’ottima soluzione! 😉

    Ora il Davidino pensa di avercela portata via ma é tutta una facciata :-), ormai é una di noi…… ha pure bevuto lo spumante sui gradini della chiesa… non c’é più speranza: grandissima Mery!!

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    A parte gli scherzi, tantissimi auguri alla Santa Donna e al Davidino!!

  • The long tail

    Why the Future of Business Is Selling Less of More.

    Mah; qualche mese fa, quando sono andato ad un incontro sulla tecnologia SOA (organizzato da M$, ebbene sì..), mi é stata offerta una copia del suddetto libro. Se devo essere sincero me ne ero anche dimenticato ma ieri me lo sono trovato nella cassetta della posta :-).

    Sinceramente non ho ben capito la relazione e lo scopo di regalare un libro come questo hai partecipanti ad un seminario “tecnico” sulle architetture service oriented; magari leggendolo svelerò il mistero… vi farò sapere. 😉

  • Aggiornare il BIOS con linux

    Oggi ho controllato il sito dell per vedere se erano presenti aggiornamenti per il software del mio portatile. Con mio grande stupore, per la prima volta da quando l’ho acquistato, ho trovato un aggiornamento con priorità _urgent _e per di più un aggiornamento del BIOS. Da vero smanettone non ho resistito alla tentazione e mi sono subito lanciato nell’aggiornamento 🙂 .

    Come consueto, gli aggiornamenti per i BIOS dell (penso sia lo stesso anche per altre marche di pc) vengono rilasciati sotto forma di eseguibili…. windows 🙁 . Devo dire che é buffo se pensiamo che Dell ha preannunciato l’intenzione di rilasciare versioni dei propri pc con preinstallato Linux… ma lasciamo perdere.

    Purtroppo ( $GhignoSatanico) sul mio portatile, ormai da tempo, non esiste la minima ombra di un sistema operativo di casa MS (tranne in virtual machine); mi sono dovuto quindi ingenare per trovare una strada alternativa per l’upgrade. Non avendo in casa nessun boot disk del caro vecchio dos con il quale far partire l’aggiornamento, ho provato a rendere boot-abile una chiavetta USB. Dopo un po' di tentativi andati a vuoto (é necessaria in ogni caso un’immagine di un dischetto DOS per poterla rendere boot-abile) ho abbandonato questa strada per percorrerne un’altra assai più facile 😉 .

    Ingredienti: una chiavetta usb nella quale é stato copiato il file di aggiornamento del BIOS; un cd di installazione di windows 98/Me (e chi non ne ha uno..).

    Preparazione: Far partire il cd di installazione con inserita la chiavetta USB e scegliere l’opzione “Boot del computer con supporto cd-rom”. Al prompt DOS, per pura magia informatica, vedrete che il drive “c:” non é altro che la nostra fida chiavetta USB. Basta quindi lanciare il file eseguibile… et voilà, aggiornamento del BIOS in corso.

    😉

    Dopo tutto i cd di windows allora servono a qualcosa….oltre che a mantenere in piano la scrivania. 😎

  • Google trascendentale

    Certo che gli americani sono proprio fuori di testa… Una cosa positiva c’é, se vogliamo ben vedere: almeno non si puo' accusare la North Shore Assembly of God di poca modernità 🙂

    Letto su downloadblog

  • Pomeriggio sulla sponda ricca

    Domenica pomeriggio siamo andati a fare un giro sulla sponda ovest; del Lago Maggiore ovviamente 🙂 . Dicono sia la sponda ricca ed in effetti, vedendo le mega ville, i parchi e le spiagge private, non stento a crederci. Devo proprio dire che sono dei bellissimi posti che, nonostante siano a due passi da casa mia, ho sempre visitato poco.

    Siamo partiti da Arona e abbiamo fatto una breve tappa, con salita, al San Carlone. Non ero mai arrivato prima d’ora fino in cima… bello, strano, un po' claustrofobico; vi metto una foto anche se non rende molto la sensazione di stare li' dentro (soprattutto il caldo con il sole in una statua di metallo nero!)

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    Abbiamo poi continuato la passeggiata lungo la strada che costeggia il lago fino a Stresa. Sulla costa ci sono delle ville veramente stupende, con parchi che in questo periodo hanno dei colori fantastici… dei posti davvero da favola; ma chissà quanto costa una casa lì?? Peccato non aver fatto nemmeno una foto… la macchina digitale scalcinata ha deciso di fare un po' i capricci 🙁

    Arrivati a destinazione, dopo un po' di fatica nel trovare posteggio, ci siamo persi nei vicoletti di Stresa; qui il turismo la fa davvero da padrone e tra vetrine super chic e turisti stranieri ci si sente un po' nella “Rimini” del Lago.

    Soddisfatti del giretto in paese e del gelato sul lungo lago abbiamo infine ripreso la macchina e siamo andati fino ad Intra, questa volta lungo la provinciale, non troppo panoramica purtroppo; qui abbiamo preso il traghetto che ci ha riportato a casa con una bella vista sulla cara Laveno.

    Proprio un bel giro che, sicuramente, si puo' riproporre altre volte con piu' tempo a disposizione, magari fermandosi a visitare villa Taranto o villa Pallavicino .